Cos’è il Bullismo?
Per definire il bullismo è ormai largamente utilizzata ed accettata la definizione dello psicologo Dan Olweus, ovvero: Il bullismo è definibile come una forma d’oppressione, di prepotenza vittimizzante, in cui la vittima sperimenta ad opera di un coetaneo prevaricatore, una condizione di profonda sofferenza e svalutazione dell’identità.
Con l’avvento di internet però non possiamo più parlare solamente di bullismo, ma è più corretto parlare di Bullismo e Cyberbullismo.
Dove avviene?
Solitamente ne sentiamo parlare nel contesto scolastico, ma altri luoghi comuni dove avviene sono centri di aggregazione giovanile e il gruppo dei pari extrascolastico.
Quante tipologie di bullismo esistono?
Vengono identificate 3 tipologie di bullismo
- fisico: coinvolge l’uso della forza o la violenza per danneggiare o ferire deliberatamente la vittima. Può includere calci, pugni, spintoni, o qualsiasi forma di aggressione fisica.
- Cyberbullismo: avviene online, è caratterizzato dall’uso di mezzi digitali per molestare, minacciare o diffamare la vittima. Può includere insulti su social media, diffusione di rumor dannosi, o la creazione di contenuti offensivi online.
- verbale: coinvolge l’uso di parole offensive, minacce o insulti per danneggiare la vittima. Può verificarsi attraverso scherni, sarcasmo, nomi dispregiativi, o qualsiasi forma di comunicazione orale dannosa.
Come nasce il bullismo? Chi sono le parti coinvolte?
- I bulli, sono coloro che commettono il bullismo, spesso lottano con problemi emotivi, carenza di empatia e aggressività. Talvolta, anche loro possono essere vittime di bullismo e reagiscono in modo aggressivo per sentirsi più potenti o liberare la loro sofferenza.
- Le vittime: sono soggetti che subiscono il bullismo e possono essere di qualsiasi sesso ed età. Sono spesso percepite come diverse in base all’aspetto, al modo di vestire o ad altre caratteristiche, sperimentando conseguenze negative come la diminuzione dell’autostima e della serenità mentale.
- I testimoni: sono spettatori del bullismo, non direttamente coinvolti come bulli o vittime. Possono svolgere un ruolo cruciale nella prevenzione e nell’interruzione del bullismo, ma spesso evitano di intervenire per paura di ritorsioni o perdere il sostegno del gruppo di appartenenza. Anche loro possono subire pressioni o minacce da parte dei bulli.
Se vuoi saperne di più ti consigliamo di acquistare questo libro, che parla di questo fenomeno contestualizzandolo nella società di oggi:
Bullismo tra globalizzazione e realtà locale : Fornaro – Scardaccione: Amazon.it: Libri
Sei un genitore e vuoi sapere se tuo figlio è vittima di bullismo, ti consigliamo di continuare la lettura e valutare l’acquisto del libro.
Ecco alcuni campanelli d’allarme che dovresti considerare:
- Torna a casa da scuola con oggetti danneggiati o vestiti strappati e rovinati;
- Afferma di aver smarrito oggetti personali o denaro;
- Si nota spesso la presenza di lividi, ferite o graffi sul suo corpo, ma non ammette che siano stati causati da suoi coetanei, preferisce dire di averli causati lui involontariamente;
- Mostra poco interesse ad invitare amici a casa sua o ha pochi amici per trascorrere il tempo libero.
- Non viene spesso invitato alle feste.
- Sceglie di seguire un percorso diverso dal solito quando si dirige verso la scuola;
- Commette furti a casa per placare e accontentare i bulli.
Vediamo insieme a cosa porta nel breve termine:
- Sentimenti di forte tristezza, Frustrazione e Insicurezza
- Sintomi fisici come mal di pancia, mal di stomaco e mal di testa
- Sintomi psicologici come disturbi del sonno, incubi, attacchi d’ansia
- Problemi di concentrazione e di apprendimento con conseguente calo del rendimento scolastico;
- Rifiuto di andare a scuola e Disinvestimento nelle attività scolastiche
Mentre nel lungo periodo:
- Possibilità di sviluppare importanti psicopatologie nel lungo termine
- Tendenza a manifestare comportamenti autodistruttivi come l’autolesionismo;
- Esperienza di ansia cronica come conseguenza
- Problemi nelle relazioni interpersonali
- isolamento sociale
- Problemi di personalità
Se sei un genitore e hai il sospetto o la sicurezza che tuo figlio stia subendo bullismo o sei qualcuno che conosce una vittima di bullismo allora ti diamo qualche suggerimento per aiutarlo a uscire dalla bolla:
- sostieni la vittima nel reagire alle continue provocazioni, ascoltala e falle capire l’importanza che ha imporsi nel modo giusto alle continue provocazioni;
- apri un dialogo con la vittima di bullismo, così capirai ciò che gli sta accadendo e gli farai percepire il tuo supporto;
- La comunicazione con tuo figl* deve essere effettiva e non un interrogatorio;
- i genitori non si dovrebbero sostituire con i figli parlando direttamente con i bulli, ma piuttosto dovrebbero parlare con il bambino e poi con i genitori del bullo in una visione collaborativa;
- parla del disagio insegnanti, educatori e dirigenti scolastici invitandoli ad intervenire;
- Coinvolgi se necessario altri professionisti, come assistenti sociali e psicologi;
- In casi gravi, è consigliato rivolgersi alle Forze dell’Ordine per fare denuncia nel caso in cui la situazione diventi insostenibile e sia di forte pregiudizio per il minore.
Indichiamo infine il seguente libro nel caso in cui tu voglia avere una conoscenza più approfondita sul seguente tema:
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Cosa può essere fatto per ripristinare il benessere psicofisico della vittima di bullismo:
- Supporto psicologico: svolto da professionisti della salute mentale come uno psicologo, aiuta a gestire emozioni negative, stress e a rafforzare l’autostima.
Se non hai tempo o modo di portarlo fisicamente dallo psicologo ti possiamo consigliare due piattaforme che si occupano di svolgere sedute psicologiche online in maniera professionale e trasparente:
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- Supporto familiare: La famiglia offre sostegno emotivo e pratico, giocando un ruolo fondamentale nel supporto della vittima.
- Supporto scolastico: La scuola offre varie forme di supporto, come tutoraggio, attività extracurriculari e promuove un ambiente di apprendimento sano e sicuro con una politica antibullismo chiara.
Va comunque considerato che rispetto al passato l’incidenza del cyberbullismo è aumentata notevolmente, questo perché con l’utilizzo dei social network ormai i minori sono sempre connessi fra loro, questo li porta a esercitare comportamenti legati al bullismo anche da remoto.
Alla luce di questo si rende sempre più fondamentale una corretta Educazione digitale, per fare in modo che i ragazzi siano consapevoli sia delle potenzialità che dei pericoli di internet.
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